Siamo un gruppo variegato di architetti, designer, artisti, ricercatori e professionisti che operano in diversi settori. Nel 2014 abbiamo fondato l’associazione, Ru.De.Ri., “Rural Design per la Rigenerazione dei Territori”, per promuovere pratiche e realizzare interventi finalizzati alla rigenerazione dei contesti rurali che pongano le attività legate all’agricoltura e all’artigianato al centro di tali processi.
Ci ispiriamo ai principi del Rural Design con l’intento di ampliare il campo di azione classico della progettazione, basato sul paradigma urbano e fondato sulla celebre affermazione di Gropius “dal cucchiaio alla città”, per inglobare invece il concetto di paesaggio, nelle sue diverse accezioni – tanto quella estetica che quella produttiva ed ecologica – come risultato della co-evoluzione di sistemi ambientali ed attività umane. Crediamo che questa visione necessiti di una nuova interpretazione del ruolo storico dell’agricoltura che sia fondata, da un lato, su una nuova percezione del territorio e, dall’altro, sull’integrazione sistemica delle filiere produttive agricole e artigianali del Mediterraneo.
Le attività produttive cui facciamo riferimento non sono solo quelle agricole e artigianali ma anche la rete di servizi eco-sistemici resi dalle aree rurali e montane ai contesti urbani, così come la produzione di narrazioni in grado di veicolare, anche al di fuori dei territori rurali, i valori di quella che ci piace chiamare “rural city” ovvero quel continuum sistemico che abbraccia le enclave naturali, i paesaggi culturali e i borghi agricoli come parte integrante di un habitat composto da sistemi con qualità diverse e complementari.
Si occupa di architettura sostenibile e di progettazione di edifici a basso consumo energetico. Ha maturato una vasta esperienza in questi ambiti in diversi contesti internazionali e nazionali. In particolare, a Berlino (1993-1999), negli anni della ricostruzione, si è occupato soprattutto di progettazione e riqualificazione urbana, e dal 1999-2008, a Bolzano, ha collaborato alla sperimentazione e definizione dello standard di edifici a basso consumo energetico in Alto Adige, all’avvio del protocollo di certificazione energetica “Casa Clima”. Da diversi anni è particolarmente attivo nella ricerca e sviluppo di progetti interdisciplinari, dall’arte contemporanea, alla progettazione paesaggistica, all’architettura sostenibile e alle scienze sociali, che permettono una lettura più organica delle problematiche del territorio, soprattutto di aree marginali e con grave ritardo di sviluppo. Tra i progetti che ha coordinato vi è “Azione-Matese” (2002-2006) realizzato nel Parco regionale del Matese e che ha visto coinvolti cinque comuni dell’alto casertano. Il progetto era finalizzato a stimolare nuove forme di cooperazione, a diffondere una nuova percezione del territorio quale risorsa dinamica, effetto dell’interazione di contributi locali e nuovi impulsi economici e culturali con la realizzazione di laboratori di arte e architettura partecipata.
Perito agrario e consulente ambientale. Esperto di gestione dei rifiuti ha sviluppato anche esperienze di microbiologia applicata al riutilizzo degli scarti agricoli, alla depurazione dei reflui (domestici ed industriali) ed al compostaggio dei rifiuti organici, mediante Microrganismi Efficaci. E’ convinto che la gestione sostenibile del ciclo dei rifiuti, non possa e non debba prescindere dall’autonomia operativa dei territori, da sistemi socio-organizzativi che partano dal basso e da soluzioni che privilegiano processi di riutilizzo e di recupero totale della materia.
Sociologa, PhD in Società dell’Informazione. Ha insegnato Sociologia della cultura, Metodologia e tecniche di ricerca qualitativa presso l’Università di Milano-Bicocca, Università di Padova, Istituto Europeo di Design, e collaborato a diversi progetti nazionali (PRIN 2005 e 2007) e europei (FP7) – tra cui Emergence by Design (ICT – FET) e INSITE “The Information Society, Sustainability, Innovation and ICT” (FET-Open), ARCHIMEDES – Achieving Real Change with Innovative transport Measures Demonstrating Energy Savings (Civitas Plus program, FP7). Tra il 2015-2017 è stata Young Researcher del progetto di ricerca e cooperazione MEDIUM: New pathways for sustainable urban development in China’s medium- sized cities, dove si è occupata dei cambiamenti prodotti sul paesaggio dalla rapida urbanizzazione cinese, sperimentando approcci collaborativi tanto nella ricerca che nella progettazione. Oltre all’attività accademica ha sviluppato anche percorsi di ricerca indipendenti e/o in collaborazione con organizzazioni locali, coinvolgendo associazioni e artisti in interventi volti ad avviare processi sostenibili, nuovi modi di percepire l’ambiente e il paesaggio, i rapporti tra città/campagna. Tra i più recenti: GJUSTI (Green Jobs, Università Scuola Territorio e Imprese), La Famiglia sostenibile, ComunOrtoPuòfare (questi ultimi finanziati dalla Fondazione Cariplo), Vaghe Stelle Territori su due piedi, PakMap/ExpoMilano2015. Dal 2014 è anche Presidente del Research Committee di Visual Sociology dell’International Sociological Association (ISA).
Dottoranda in Innovazione e Imprenditorialità, presso la BI Norwegian Business School (Oslo, Norvegia). La ricerca di dottorato indaga le dinamiche di innovazione che caratterizzano sistemi socio-tecnici apparentemente caratterizzati da staticita’ o da sviluppo incrementale. In particolare, Stefania studia in che modo i valori sociali si intrecciano al progresso tecnologico. In precedenza ha lavorato in due progetti Europei del 7imo Programma Quadro, “Emergence by Design” e “Insite”, incentrati sul ruolo della valutazione nei processi di innovazione sociale. Stefania ha collaborato per diversi anni con l’Università di Modena e Reggio Emilia in progetti di ricerca riguardanti i distretti industriali italiani, in particolare quello della meccanica Emiliana. Ha indagato sia i rapporti tra imprese che quelli tra università e industria, e in che modo queste relazioni possano portare ad innovazione.
Architetta. Dal 2014 è caporedattrice della rivista italiana Bioarchitettura focalizzata sui temi della sostenibilità sociale ed ambientale dell’architettura. Dopo aver coordinato dal 2003 al 2008 il progetto europeo “Azione Matese” si occupa di rigenerazione urbana attraverso processi partecipativi. E’ co-fondatrice dell’associazione THEO -The European Opportunity- con sede a Bolzano che promuove la cultura dell’abitare collaborativo approfondendo oltre agli aspetti sociali, quelli finanziari e gestionali. Tra il 2016 e 2017 per il comune di Maserada (Treviso) ha guidato, insieme ad un gruppo di esperti, il percorso partecipato per la conversione funzionale dell’ex area militare “Parabae”, un parco periurbano di circa 40 ettari. Per il comune di Bolzano ha coordinato il percorso partecipato per la riqualificazione di Piazza San Vigilio (Oltrisarco) il cui progetto è stato realizzato nel 2017. Da quest’anno collabora con il comune di Merano per la realizzazione del progetto europeo Metamorphosis che ha come focus la rivitalizzazione a misura di bambino di alcune aree della città.
Architetto. Ha collaborato con prestigiosi studi, come Corvino & Multari e Tiarstudio, dove ha avuto l’opportunità di acquisire competenze tecniche e di design gestendo diversi progetti. Nel 2010 ha vinto il concorso di design RTP per la riqualificazione di Piazza Castello e Piazza Renella e per la ristrutturazione dell’Attico del Castello Baronale nella zona di Acerra (Napoli, Italia). Nel settembre 2012, è stata anche parte del progetto del Padiglione Italiano per il World Urban Forum, dove è stata responsabile della creazione e del coordinamento dei preparativi degli stand e nell’aprile 2013 ha collaborato con l’America’s Cup Event. Tra il 2009-2012, ha lavorato come consulente tecnico per la Fondazione Campania dei Festival, in coordinamento con i dipartimenti di design e costruzioni per la realizzazione di opere importanti come il Museo di Capodimonte, il Parco Archeologico di Pausilypon, ecc. Lavora come architetto freelance ed è titolare di “mc-architettura-allestimenti”. Attualmente è impegnata in diversi progetti volti a preservare l’ambiente naturale e i paesaggi rurali. Tra questi l ‘”Officina della ruralità” a Torrecuso: un asilo incentrato sui bisogni dei bambini tra 0-6 anni e sulla costruzione di un rapporto genuino tra “piccolo” (scuola) e “natura” (agricoltura, paesaggio). Qui sta cercando anche di ricreare un luogo pubblico dove i bambini, con l’aiuto degli agricoltori locali, possano sperimentare la semina e la raccolta di frutta e verdura ma anche imparare come preparare spuntini sani con prodotti freschi da giardino.
Terapista della riabilitazione per l’età evolutiva, svolge il suo lavoro con grande passione, competenza e simpatia incrementate dal percorso in clownterapia intrapreso nel corso di diversi anni. Professionista poliedrica e con grandi capacità relazionali i suoi interessi sono tutti legati da un importante filo comune: l’attenzione all’essere umano, all’ ambiente in cui vive e alla tutela dei beni comuni. Sua infatti è stata l’idea di lanciare, nel 2016, un Festival di comunità nel borgo di San Lorenzello (BN) in cui convogliare le energie di tutti i gli abitanti affinché “la Chiana”, una delle vie più tipiche della cittadina, nota anche per le ceramiche e l’antiquariato, ritornasse ad essere un luogo di incontro, di narrazioni e di scambi reciproci. Grazie alla costruzione condivisa di un programma di eventi culturali e di gesti semplici e concreti come l’invito a realizzare una sedia unica dove poi sedersi – come accadeva un tempo – per condividere una chiacchiera, una risata, un ricordo, un piatto… il Chiana Festival cresce, come progetto partecipato e nato dal basso, di riqualificazione dello spazio pubblico.
Architetto laureato allo IUAV di Venezia nel 2001, dopo un periodo di tirocinio tra Udine, Atene e Berlino apre lo studio di Architettura nel 2004. Negli anni alla progettazione architettonica affianca il lavoro di progettazione e realizzazione di eventi complessi quali allestimenti, produzione di opere d’arte, realizzazione di installazioni site-specific, soprattutto nell’ambito delle Biennali di Architettura e Arti Visive di Venezia. Ha la possibilità di collaborare con architetti e artisti di fama internazionale, Robert Gober, Alfredo Jaar, Ivan, Navarro, Sebastian Gray, Paz Erraruriz, Lotty Rosenfeld, Carlos Quintans, Inaqui Carnicero per citarne alcuni. Dal 2015 avvia collaborazioni multidisciplinari per la produzione artistica e l’ideazione nello specifico, di un progetto quinquennale di rigenerazione urbana dei borghi della valle del Sabato – Irpinia (Avellino) attraverso l’arte contemporanea, in collaborazione con il GAL Partenio, curato da Marco Scotini, con la partecipazione di Fernando Garcia-Dory (agro-ecologista) Bert Theis (artista) e Ugo La Pietra (architetto-designer) in partenership con INLAND – Campo Adentro, un collettivo di arti, dedicato alla produzione agricola, sociale e culturale. Tra i riconoscimenti per la sua attività di curatela di allestimenti: nel 2016, viene conferito al padiglione Spagna “UNFINISHED” il Leone d’oro, per la 15. Biennale di Architettura di Venezia e nel 2014 per la 14. Biennale di Architettura di Venezia 2014 al Padiglione Cile “MONOLITH: controversies” il Leone d’argento.
Laurata in Pedagogia ha sperimentato, quasi per gioco, la coltivazione della Luffa; una spugna vegetale ottima da utilizzare in cosmesi, in edilizia, in medicina e in vari altri settori. L’amore per la vita di campagna e per il paesaggio, l’avvicina all’ortoterapia clinica, pratica non ancora riconosciuta come terapia occupazionale in Italia, rispetto al resto d’Europa; il semplice contatto con la terra trasmette a qualsiasi individuo benefici cognitivi, fisici e psicosociali. Oltre a promuovere e condividere il nostro piccolo orto sinergico, ha curato anche progetti di orticoltura applicata all’infanzia e ad altre categorie sociali sensibili.